Abbiamo sempre immaginato cosa potessero provare i cani chiusi dentro le gabbie del canile, abbiamo visto il loro sguardo perso nel vuoto, dopo anni di solitudine, li abbiamo visti perdere il senno per la reclusione, ma mai avremmo pensato di vivere sulla nostra pelle esattamente quello che stavano passando.
Tutti noi italiani, lo stiamo provando. Stiamo vivendo questa tragica emergenza sanitaria mondiale, siamo chiamati a rimanere in casa, forzati dentro quattro mura, dove le giornate diventano interminabili. Nostro malgrado ci ritroviamo a fare i conti con sentimenti difficili, come la paura, lo sconforto, l’incertezza e, a volte, la rabbia per qualcosa di ingiusto che nessuno di noi si sarebbe sognato di dover affrontare, neanche nei suoi più peggiori incubi. Per fortuna durante il giorno arrivano anche momenti di speranza, attimi in cui la luce si accende in vista di un futuro felice, che sappiamo arriverà, ma non esattamente quando. I più fortunati di noi hanno una famiglia da abbracciare nei momenti di sconforto, un contatto che dona speranza, che cura le paure e placa quella sensazione di impotenza. Insieme, è meno dura.
C’è invece chi ha perso tutto. C’è chi sta vivendo tutto questo in piena solitudine. C’è chi non ha nessuno da abbracciare. C’è chi si lascia andare alla rabbia e alla frustrazione. C’è chi vive tutto questo da anni, dentro un box di cemento.
Il blocco delle adozioni e delle attività dei volontari in canile, sta portando ai cani più deboli rinchiusi in canile, conseguenze disastrose.
Ci sono cuccioli costretti a crescere in canile, senza qualcuno che li coccoli e li porti a conoscere la gioia dell’erba fresca. Piccole vite senza colpa, fatte nascere da chi ritiene ancora oggi più giusto non sterilizzare i propri cani, tanto poi “qualcuno che se li prende lo trovo”, e invece abbandonano i cuccioli per strada, che finiscono in canile, soli.
Solo tra dicembre 2019 e gennaio 2020 nei canili dove operiamo sono entrati oltre 60 cuccioli. Per loro abbiamo sempre attivato con urgenza appelli di adozione, ma oggi devono aspettare tutti, anche quelli tra loro che l’avevano trovata.
Ma i cuccioli nell’attesa crescono e prevediamo, purtroppo, che le richieste per loro, già poche prima, saranno ancora meno quando non avranno più pochi mesi di vita e l’estate con il suo altro triste carico di abbandoni è alle porte.
Ci sono i cani anziani, che di tempo a disposizione non ne hanno molto. Per loro di solito lanciamo appelli accorati per le cosidette “adozioni del cuore”, che in questo momento non possiamo dare. Purtroppo per loro un mese in più o in meno può fare la differenza tra morire in una gabbia, dove hanno spesso trascorso tutta la vita, oppure conoscere il calore che solo una famiglia può dare.
Infine, ci sono cani problematici, quelli annientati dalla paura e spesso rabbiosi. Per loro avevamo iniziato un percorso di recupero comportamentale, propedeutico all’adozione. Questo percorso si è dovuto necessariamente fermare. Le uniche attività consentite sono quelle essenziali svolte dagli operatori dei canili: somministrazione del cibo e pulizia dei box.
Sappiamo per esperienza che il nostro operato non sarà vanificato, ma purtroppo rallentato e non possiamo sapere quanto tempo ci vorrà per riabilitarli alla vita in casa.
Il nostro appello è per voi che siete in casa, come noi: non abbandonate i vostri animali che avete adottato e, se potete, fate richiesta di adozione per uno dei cani che trovate sul nostro sito. Per ora non possiamo portarli in famiglia, ma insieme possiamo dare loro la speranza di averne una, quando tutto questo sarà finito!
Un abbraccio a distanza, ma sempre di cuore, da parte di tutti noi di ALFA
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